Un’intera comunità vuole scongiurare quello che in molti definiscono un “sorpruso calato dall’alto”.....C’è forte preoccupazione in paese a causa della decisione da parte dell’esecutivo della Regione Campania di aggregare i plessi delle scuole dell’infanzia, primaria e di secondo grado ubicati nel comune di Dragoni al nuovo Istituto Comprensivo con sede in Alife, a decorrere dal prossimo anno scolastico.
Tale disposizione, infatti, potrebbe minare l’autonomia scolastico dell’Istituto Comprensivo cittadino con il conseguente rischio di perdere la presidenza a accorpare le scuole cittadine ad un altro comune, nella migliore delle ipotesi a Caiazzo.
Il primo cittadino Angelo Marcucci ha subito comunicato di essersi attivato, in sinergia con i sindaci Silvio Lavornia di Dragoni e Giuseppe Di Cerbo di Baia e Latina, a contattare e chiedere chiarimenti agli uffici della Direzione Scolastica Regionale della Campania e dell’ente regionale, affermando inoltre di utilizzare ogni mezzo a disposizione per opporsi in tutte le sedi alla delibera della Giunta Regionale, non escludendo un ricorso al Tribunale Amministrativo della Campania.
La minoranza consiliare tramite la consigliera Maria Del Santo ha comunicato all’esecutivo comunale il supporto e la disponibilità a collaborare, la stessa Del Santo ha ulteriormente ribadito “interesseremo della vicenda i nostri riferimenti politici regionali e proporremo di convocare un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza per scongiurare tale scellerata ipotesi e difendere l’autonomia scolastica che ho contribuito a preservare nel corso degli ultimi anni sia come Vice Sindaco, sia come Sindaco nella scorsa Amministrazione Comunale”.
Preoccupazione e dissenso è stata manifestata anche da parte del Consiglio d’Istituto convocato ad horas, il quale ha espresso il proprio disaccordo sulla decisione adottata, in quanto rischierebbe di mandare in fumo l’ottimo lavoro sinergico profuso negli ultimi mesi e i positivi risultati raggiunti da parte della Dirigente Scolastica Aida Cortese, del personale docente e degli alunni.
Un’intera comunità, dunque, che vuole scongiurare quello che in molti definiscono un “sorpruso calato dall’alto”.